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Cosimino,  uno  dei  più bravi pescatori che l’isola abbia avuto,

gridò un  giorno:  " Talia o' mammarino", e corse  a  prendere

 il  fucile.  Erano gli  anni  sessanta  e  solo all'ultimo  secondo,

fu evitato''l'assassinio"di uno dei  primi  subacquei, scambiato

per  una Foca monaca. Erano altri tempi.

Allora  le  foche erano delle nemiche, che distruggevano le reti

ed il risultato di giornate di lavoro durissimo.

Oggi,  cosa  daremmo  perché   ritornassero   davanti   a  punta

San Simone o sulla spiaggia dello Scalo Nuovo.

Avevo  proposto di  fare un monumento che le ricordasse e alla

fine  del  2008  il  monumento  fu  collocato  allo  scalo  Nuovo.

Frittelle  di  alghe,  dal  verde  tenero, polpo con patate al pesto genovese,  filetti  di  ricciola  cotti  nel limone, lattume di tonno infarinato  e  fritto,  uova  di  pesce  con  un  battuto  di  aglio e prezzemolo,  brik  di  tonno  e  patate  e,  per finire un bicchiere

di boucka, la grappa tunisina di fichi.

              

 

 

 

 

 

 

 

 

 

             

 

     

 

 

 

 

      Sale

Mi  piace  raccogliere  il  sale  che  si  forma  sugli  scogli della  Lera  o

del Cardone, come fanno i vecchi pescatori,quando vanno per tremolina.

Su di un letto di questo sale e di alghe è  bello poi cuocere a vapore,  nei

cestelli cinesi, un sarago o un luvaro.

                Roccia

Questa roccia levigata, bucherellata, tormentata dalle onde e dal

vento. Queste grotte, piccole  e  grandi con  i loro  colori,  il  loro

mistero.

Come vorrei ritrovarle dentro un piatto.

Quando "lavoro"  patelle,  finocchietto,  conchiglie, "babbaluci'

e  polpi  mi  sembra  di  essere  un uomo che è rimasto su questi

scogli  seicento mila anni fa, quando  l'isola  si è  staccata dalla

terraferma.

Per  me  la  cucina  è  un po’ come la stanza dei  ricordi, dove si

sovrappongono e si confondono note del giorno, vecchi appunti,

conti da pagare e foto sbiadite.

Vorrei  a  questo  proposito, parlarvi  di  quando  l'isola non era

una nota località di vacanze, ma quando le reti venivano messe

ad  asciugare  sulle strade,  quando  la  popolazione non votava

per protestare contro l'isolamento, quando nelle case  si  usava

l'acqua  salmastra   dei   pozzi  e   quando  i  collegamenti   con

Trapani erano saltuari.

Era il tempo, quello, di salamurece e dì frascalole,due minestre

dal gusto antico.

 

 

 

Il monumento alla foca monaca è appena giunto a Marettimo.

 

Foca monaca

Quando  avevo  vent'  anni  sono  andato  anche   a  pesca  di  coralli.

Ho  presente l’ immagine dei rametti  viola nella  profondità del mare.

Di  colore  diverso, ma ugualmente brillanti,  sono  le  uova di  riccio.

Mi piace la pasta con i ricci, soprattutto quando insieme ad essi butto

dentro  gli  spaghetti, un  pugno  di  alghe  tritate,  ed  il  verde  ed il

rosso si mescolano.

Se l'edicola al Santo Padre,allo scalo vecchio,è il "monumento"

del paese, l'inno nazionale dell' isola  potrebbe essere l' elenco

dei  pesci  della  canzone  napoletana  " O' Guarracino ", che 

riporto:  "Monacelle,   polpi,   seppie,   aluzzi,   sarde,  bavose,

cheppie, laccie, patelle, tonni,  sogliole,  razze,  saraghi,dentici,

maccarelli,  palombi,  rana   pescatrice,  scorfani,  pastinache ,

mustie, ghiozzi, pesce stella, gronchi, aguglie, cefali,  latterini ,

tracine, triglie, lampughe,cipolle, minnole, ombrine, ciccinelli, 

tordi,granchi, mormore,boghe,salpe,murici,gamberi,sgombri".

 

 

Giovanni durante la preparazione del “cuscus”

Sono  le  sette  di   sera  ed arriva una barca a vela.  Dieci persone vorrebbero cenare.  Quando  dico loro  che ho bisogno di un'ora e mezza,  per  preparare  qualcosa, non ne capiscono il perché.

Mi  chiedono  il menù,  ma  io non  l'ho, non l'ho mai avuto.  Da

me si mangia quello che da’ la giornata.

Il   mio  menù  dipende  dal  momento:  se  arriva  una  barca  con

gamberi avremo gamberi, se ne arriva un'altra con triglie, avremo triglie. Mi ricordo la lezione di Diego della "Hiera", uno delle più vecchie trattorie di Marettimo. Per mangiare anche una pasta con l'aglio bisognava prenotarsi con tre ore di anticipo, e se non c'era pesce di giornata non si mangiava pesce.

 

"Ora  vediamo un po’ che pesci abbiamo preso, disse il pescatore verde,

e   ficcando  nella  rete  una  manona così  sproporzionata, che pareva

una   pala  da fornai, tirò fuori una manciata  di triglie.  Buone queste

triglie! Buoni questi naselli!  Squisiti  quei muggini!  Deliziose  queste

 sogliole! Prelibati questi zagnotti! Carine queste acciughe col capo!...

L'ultimo che restò  nella rete  fu Pinocchio. " A proposito di Pinocchio

si parla sempre del Gambero rosso, ma si  trascura troppo il  Pescatore

verde. E l'ora di rilanciarlo!

 

 

  

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